Per chi vive una condizione di reddito basso e possiede una casa di proprietà, spesso non è immediatamente chiaro a quali diritti, agevolazioni e misure di sostegno si possa accedere. In Italia, il tema della proprietà immobiliare associata a difficoltà economiche coinvolge una serie di strumenti legislativi, bonus fiscali e interventi sociali finalizzati a garantire la dignità abitativa e ad alleggerire il peso delle spese sulla famiglia.
Sostegni economici e bonus per famiglie con ISEE basso
Un primo elemento di grande rilevanza riguarda le numerose agevolazioni fiscali destinate a coloro che hanno un ISEE inferiore a 15.000 euro. Anche se si è proprietari dell’abitazione in cui si vive, si può accedere a diversi bonus casa e incentivi economici pensati per alleggerire il carico finanziario.
Tra le principali opportunità, troviamo:
- Bonus per ristrutturazione edilizia: riconosciuto a tutti i contribuenti assoggettati all’IRPEF che sostengono spese di ristrutturazione dell’immobile di proprietà. Riguarda sia proprietari, nudi proprietari, usufruttuari, locatari, comodatari e familiari conviventi. La detrazione si applica anche ai futuri acquirenti e coniugi separati assegnatari della casa intestata all’altro coniuge.
- Bonus casa con ISEE basso: chi ha un ISEE inferiore a 15.000 euro ha accesso a ulteriori sgravi e incentivi dedicati, alcuni dei quali riguardano gli interventi di ristrutturazione, l’efficientamento energetico e l’acquisto di mobili ed elettrodomestici per migliorare la vivibilità dell’abitazione, anche di proprietà.
- Detrazioni fiscali per interventi antisismici e di riqualificazione energetica: una vasta tipologia di lavori destinati a migliorare la sicurezza e l’efficienza energetica delle abitazioni gode di precise detrazioni, accessibili anche a chi possiede bassi redditi se in possesso dei requisiti di legge.
Diritto alla casa e sostegno all’abitazione
Sebbene la Costituzione italiana non menzioni esplicitamente il “diritto alla casa” come diritto fondamentale, diversi articoli ne proteggono indirettamente il principio riconoscendo all’abitazione un valore essenziale per una vita dignitosa e l’uguaglianza sociale. In risposta alle difficoltà legate all’aumento dei costi e alla crisi economica, sono stati istituiti strumenti mirati:
- Contributi per l’affitto: riguardano generalmente anche chi non è proprietario. Tuttavia, alcune Regioni e Comuni prevedono sostegni anche per spese accessorie legate alla prima casa, come tassa rifiuti, utenze o servizi essenziali per chi è in situazione di disagio, anche proprietario.
- Programmi di edilizia residenziale pubblica (ERP) e housing sociale: sebbene siano principalmente rivolti ai nuclei in affitto, alcune soluzioni di housing sociale e innovazioni nei regolamenti locali possono prevedere assistenza a proprietari con gravi difficoltà economiche, finalizzate a evitare situazioni di esclusione abitativa.
Il riconoscimento di queste politiche fa parte di una più ampia strategia nazionale e locale per contrastare il rischio di povertà abitativa e garantire soluzioni adeguate in caso di vulnerabilità sociale.
Chi ha diritto alle detrazioni e incentivi se la casa è di proprietà
Le detrazioni fiscali e i bonus per il miglioramento della casa possono essere richiesti da un’ampia varietà di soggetti, non solo dal proprietario esclusivo. La normativa attuale, spiegata dall’Agenzia delle Entrate, elenca tra gli aventi diritto:
- Proprietari e nudi proprietari della casa
- Usufruttuari, titolari di uso, abitazione o superficie
- Locatari e comodatari (utili in caso di seconde case concesse in uso a parenti)
- Familiari conviventi e conviventi more uxorio
- Soci di cooperative e soci di società semplici
- Futuri acquirenti con contratto preliminare registrato
Per ottenere queste agevolazioni, è necessario che le spese siano sostenute per immobili a uso abitativo e che si sia in regola con i pagamenti e la documentazione richiesta. Queste normative permettono anche a chi dispone solo di una nuda proprietà oppure a chi, pur non essendo proprietario esclusivo, convive con il titolare, di accedere ai benefit previsti.
Altri diritti ignorati: tutele e contributi sociali
Oltre ai bonus fiscali e al diritto all’abitazione dignitosa, ci sono ulteriori misure spesso sottovalutate da chi ha reddito basso pur essendo proprietario:
- Esenzione o riduzioni per tributi locali: in molti Comuni vengono previste esenzioni parziali o totali su Imu, Tari e altre imposte locali per chi vive esclusivamente in una casa di proprietà e rispetta specifici requisiti reddituali. È importante verificare ogni anno i bandi comunali.
- Contributi per utenze domestiche (acqua, energia, gas): i bonus sociali sono riconosciuti anche ai proprietari a basso reddito per sostenere le spese energetiche e idriche, su richiesta tramite il proprio fornitore di servizi o il Comune di residenza.
- Sospensioni o dilazioni di pagamento sui mutui per l’abitazione principale in situazioni di particolare difficoltà (es. perdita lavoro, disabilità, eventi imprevisti): sono previste dalla legge italiana e dagli istituti bancari aderenti a protocolli specifici.
- Sgravi per figli studenti: di recente, vengono istituiti fondi regionali e statali per contributi a favore delle spese scolastiche o universitarie, riservati ai nuclei con basse disponibilità economiche, a prescindere dalla proprietà dell’immobile.
Particolarmente interessante, da un punto di vista comparato, è l’esempio del Section 8 statunitense, un programma pubblico che garantisce il pagamento fino al 70% dei costi abitativi alle famiglie a basso reddito e che offre spunti di riflessione per eventuali futuri miglioramenti delle politiche italiane in materia di diritto alla casa.
Chi possiede una casa e si trova in difficoltà economica può non solo usufruire di un ventaglio di agevolazioni fiscali e sussidi, ma anche accedere a tutele personalizzate secondo quanto previsto dalle leggi nazionali e dai regolamenti locali. Informarsi regolarmente presso i CAF, i patronati e il proprio Comune è fondamentale per non perdere diritti importanti che spesso rimangono inutilizzati per semplice mancanza di conoscenza.