Assegno di inclusione: come richiederlo se si ha più di 55 anni

L’Assegno di Inclusione rappresenta uno degli strumenti centrali del nuovo sistema di sostegno al reddito e all’inclusione attivo in Italia dal 1 gennaio 2024. La sua funzione è aiutare i nuclei familiari più vulnerabili, garantendo non solo un supporto economico, ma anche percorsi personalizzati di attivazione sociale e lavorativa.

Chi può accedere al beneficio dopo i 55 anni?

Sebbene la normativa preveda esplicitamente il requisito dell’avere almeno 60 anni di età come una delle condizioni principali per l’accesso all’Assegno di Inclusione, chi si trova nella fascia d’età tra 55 e 59 anni può comunque essere coinvolto in alcuni casi specifici. Il diritto all’Assegno, infatti, è riservato ai nuclei familiari in cui almeno un componente rientri tra le condizioni seguenti:

  • Disabilità come definita ai fini ISEE;
  • Presenza di almeno un minorenne in famiglia;
  • Componente con almeno 60 anni di età;
  • Condizione di svantaggio certificata e inserimento in programma di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali, certificato dalla pubblica amministrazione.

Se all’interno del tuo nucleo familiare c’è almeno una persona in una di queste condizioni, anche chi ha più di 55 anni può essere beneficiario indiretto del contributo, proprio perché il beneficio è destinato al nucleo e non solo al singolo individuo. Se invece nessuno nel nucleo (incluso il richiedente) ha 60 anni, soffre di disabilità o è minorenne, non si può accedere al beneficio solo sulla base dell’età (55-59 anni) .

Requisiti aggiuntivi: cittadinanza, residenza e condizione economica

Oltre all’età o alle altre condizioni di fragilità, occorre soddisfare ulteriori requisiti fondamentali:

  • Cittadinanza italiana, di uno Stato membro dell’Unione europea, o permesso di soggiorno di lungo periodo;
  • Residenza in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo;
  • Essere parte di un nucleo familiare con ISEE sotto la soglia fissata annualmente, generalmente intorno a 9.360 euro;
  • Assenza di beni e patrimoni mobiliari e immobiliari superiori ai limiti previsti dalla normativa;
  • Non sottoposizione a misure cautelari personali o detentive.

Per i requisiti economici dettagliati, si ricorda che la soglia ISEE è uno dei parametri più rilevanti e viene specificata ogni anno dal legislatore . Tutti i valori vengono calcolati sull’intero nucleo familiare, non sul solo richiedente.

Come fare domanda: procedure e canali disponibili

La domanda per ottenere l’Assegno di Inclusione può essere presentata tramite molteplici canali, garantendo l’accessibilità anche a chi non ha familiarità con la tecnologia:

  • Direttamente online utilizzando le credenziali SPID, Carta Nazionale dei Servizi o Carta d’Identità Elettronica accedendo al sito ufficiale INPS;
  • Tramite i servizi offerti dai patronati autorizzati presenti su tutto il territorio nazionale;
  • Rivolgendosi ai Centri di assistenza fiscale (CAF), che offrono consulenza e supporto nella compilazione e invio della pratica .

Una volta inoltrata la domanda, l’INPS procederà alla verifica dei requisiti e informerà il richiedente. In caso di risposta positiva, bisognerà iscriversi alla Piattaforma del Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL) per sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale. Da quel momento parte l’erogazione mensile del beneficio.

Cosa comporta l’adesione al percorso di inclusione

L’Assegno di Inclusione non è soltanto un contributo economico: la sua erogazione è condizionata all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione sociale e lavorativa. Questo significa che il richiedente (o i membri abili al lavoro del nucleo familiare, generalmente fino a 59 anni) devono partecipare attivamente, ad esempio:

  • Colloqui o incontri con i servizi sociali del Comune;
  • Corsi di formazione professionale;
  • Iniziative di politiche attive del lavoro;
  • Altre attività di pubblica utilità proposte dal percorso individualizzato.

Per le persone con più di 60 anni, di solito, l’obbligo di adesione a percorsi di attivazione lavorativa non si applica, mentre coloro che hanno tra i 55 e i 59 anni sono generalmente tenuti a seguire questi percorsi, salvo certificata condizione di disabilità o di non autosufficienza. In ogni caso, tutte le informazioni specifiche sull’impegno richiesto vengono fornite durante la fase di sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale .

Durata, importi e rinnovabilità

L’Assegno di Inclusione viene erogato mensilmente a partire dal mese successivo a quello di sottoscrizione del patto, per una durata massima di 18 mesi. Al termine, è possibile rinnovare il beneficio per ulteriori 12 mesi dopo una pausa di un mese.
L’importo varia in base alla composizione del nucleo familiare, seguendo una scala di equivalenza che tiene conto di età, disabilità e numero di figli a carico. Il sostegno è calcolato per raggiungere un determinato livello di reddito familiare, integrando quanto già percepito dal nucleo al netto di pensioni, entrate da lavoro e altre misure di assistenza pubblica .

Si ricorda che il beneficio decade in caso di:

  • Mancanza dei requisiti accertata durante i controlli;
  • Rifiuto senza motivazione valida di partecipare ai percorsi di inclusione richiesti;
  • Fornitura di dati falsi o incompleti nella domanda o nei successivi aggiornamenti.

Domande frequenti e approfondimenti

Il beneficio spetta anche a chi ha solo 56 o 57 anni?

La sola età superiore ai 55 anni non è condizione sufficiente per fare richiesta, ma chi rientra nei casi sopra elencati (disabilità, minori nel nucleo, svantaggio sociale) può ugualmente accedere all’ADI anche se non ha ancora compiuto 60 anni.

Si può chiedere l’Assegno come singoli individui?

No: la normativa fa riferimento al nucleo familiare, non al singolo. Il beneficio viene riconosciuto ai nuclei che soddisfano almeno una delle condizioni previste.

Ci sono altre misure per chi resta escluso?

In caso di inammissibilità sulla sola base anagrafica, si può valutare la presenza di altre condizioni come quelle legate alla disabilità, alla grave marginalità sociale o, in alcuni casi, all’inserimento in programmi di presa in carico dai servizi sociali. Inoltre, rimangono comunque attivi strumenti di politiche sociali nazionali e locali, erogati dai Comuni.

In definitiva, il percorso per richiedere l’Assegno di Inclusione se si ha più di 55 anni richiede attenzione alle condizioni del nucleo, requisito che rimane centrale nell’ammissione al sostegno. La domanda, il rispetto dei parametri ISEE, la sottoscrizione del patto digitale e la partecipazione agli eventuali percorsi di inclusione delimitano l’accessibilità e la permanenza nel sistema di supporto.

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